Le ceneri di Barbagallo
di Carlo Giulio Grimbè | 21 Luglio 2021Le “Ceneri di Gramsci” di Pasolini le avrà lette? E le ceneri di Pirandello raccontate da Camilleri? Anthony Barbagallo è uomo di vasto pensiero e quindi di certo sì. È pure uomo di buona memoria: ricorda di sicuro quel “Re Mida al contrario: quello che tocca tramuta in cenere”, come i suoi attuali alleati dei Cinque Stelle definirono Rosario Crocetta, di cui fu fido assessore al Turismo. Così anche, di ceneri laviche parlando, gli appelli disperati e inascoltati dei sindaci del suo collegio al disastroso governo di Saro ed Antony. E le somme al ribasso strappate dopo alti lai. Avrà dimenticato? Basta un giro sul web per rinfrescarsi la memoria. Anche sulle cifre. Ora che Musumeci fa venire a Catania il capo della Protezione civile nazionale, si assicura cinque milioni di euro, impegna altri fondi della Regione, Barbagallo si agita, grida, si straccia le vesti. Se la prende con Musumeci: gli chiede i soldi che il governatore ha già detto di stanziare. Un melologo di propaganda. La verità? Vorrebbe le ceneri di Nello. E prendere il suo posto. I più giurano che dovrà aspettare. Ancora. Tanti anni. Col capo cosparso di cenere. Come tutti gli ex di Crocetta.
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