Obbligo vaccinale. Quei due bambini, luce nella notte della ragione.
di Carmelo Briguglio | 17 Luglio 2021Non sappiamo come si possa valutare la notizia dei due minori – uno di due mesi – ricoverati a Palermo in condizioni gravi perché affetti da Covid-19. Intubati, addirittura. Ci sembra il segnale estremo che dovrebbe preoccupare tutti; anche al di là del caso in sé, che pure suscita grande apprensione per la loro sorte: ci auguriamo il meglio, come fossero figli nostri. Ma quei due bambini sono luce nella notte della ragione; e alla ragione ci dovrebbero riportare, da questa perdita di discernimento che stiamo vivendo anche in Sicilia. Dove una radicata e profonda – mai avvertita prima così profonda – subcultura no-vax si è diffusa negli anni, senza che avessimo idea della dimensione del fenomeno che coinvolge anche pezzi del ceto medico e sanitario, pure attraverso vettori politici irresponsabili che ne hanno lucrato – e lucrano ancora – un consenso malato. Questo foglio è schierato, ma è libero. Chi lo dirige e chi ci scrive, per il tempo in cui lo farà, non ha blocchi mentali e neppure tesi precostituite o ad defendendum. Condividiamo, oggi, la linea del “rigore moderato” di Musumeci, che in fondo è stata quella che ha contraddistinto il governo della nostra Regione fin dall’inizio della pandemia. L’equilibrio fermo del Presidente di fronte a chi, da un lato, chiedeva di mettere i cancelli sullo Stretto, per non fare passare orde immaginarie di untori; e agli ubriachi di una libertà a tutti i costi che chiedevano di aprire tutto e comunque; fino all’incredibile, tutt’altro che raro, luogo comune che la pandemia fosse un’invenzione delle classi dirigenti. Ma, osserviamo che adesso i numeri forniti dall’assessore alla Salute Razza – altro lampo nel buio, che non vogliamo ben guardare – ci dicono che non vaccinarsi è diventato un pericolo pubblico. E che i ricoveri ospedalieri – soprattutto in terapia intensiva – riguardano, nella stragrande maggioranza dei casi, persone non vaccinate. Dati che fanno “non sense” o solo “senso del consenso” elettorale, gridare all’attentato alle libertà costituzionali. Che sono una cosa seria: la nostra Costituzione pone limiti – articoli 16 e 32 in testa – alle nostre libertà di circolazione e movimento sociale. Anche in nome della “sanità pubblica”. E della salute, quel bene-benessere fisico e psichico che è un diritto di tutti. Non c’è e non ci potrà mai essere un diritto, men che meno assoluto, di contagiare. O di restringere gli spazi vitali degli altri, in nome delle proprie personali convinzioni. Infondate, per ciò che ci riguarda. L’obbligo vaccinale “indiretto” non è una dottrina macroniana. Se mai, è uno “stato d’eccezione”, che chi ha cultura politica minima sa quali ascendenze vanta in idee che sono ben lontane dalla visione del presidente francese. È, soprattutto, la “dottrina del buonsenso”. Siamo chiari: di fronte ai segni di allarme che ci vengono dall’Ospedale dei Bambini e dalla eventualità che la Sicilia scivoli – nonostante il cambio dei colori – in una zona di rischio e di chiusure, da qui alle prossime settimane, bisogna prepararsi a porre limitazioni alle libertà dei non vaccinati. In nome di quella dei vaccinati, ma pure della salute degli stessi renitenti volontari al vaccino. E della Ragione, che non può subire ferite da irrazionalismi “à la carte” che mettono in pericolo presente e futuro della nostra comunità regionale.
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