Non strizzare l’occhio, decidere
di Carmelo Briguglio | 28 Luglio 2021Ora basta. È morta pure una bambina. Malata certo, ma dentro un circuito familiare non vaccinato. È il momento: ciascuno assuma le proprie responsabilità. E parli chiaro. Si smetta di strizzare l’occhio, come l’ultimo uomo di Zarathustra, al peggio. Che qui non è la felicità artificiale disprezzata da Nietzsche, ma rifiutare una verità: chi non si vaccina, può morire. E fare morire. Anche col “contagio” del comportamento. Questo si deve gridare. Senza girarci intorno. Mollando questa pazzia di lustrare il pelo a una minoranza: disinformata impaurita ideologizzata sbandata; da fake-news omicide; da lunari polemiche tra virologi e affini; da pezzi di politica che hanno perso i fondamentali, talvolta la testa. Da media che pescano nel torbido. Dentro un bipolarismo mai visto, tra novax, mascherati o no, e il resto del mondo.Novax, come cultura politica? È da ritorno alla pietra. Alla fionda. Non può essere: è un “male oscuro”. Senza dignità politica. Oltre che scientifica. Da curare. Col discorso pubblico. Con la convinzione. Sì. E con la decisione. Soprattutto, con la decisione. Bisogna tornare allo Stato, che decide. Su vita e morte, il decisore politico deve decidere. Green pass? Sì, green- pass. Esteso? Sì, esteso. Obbligo vaccinale vero e proprio? Nelle corsie, nelle scuole, nei servizi pubblici? Certo. E con mano ferma. Anche dura. Se l’Istituto Superiore di Sanità ci dice finisce in ospedale, in terapia intensiva, o addirittura muore, chi non si è vaccinato o lo è in modo incompleta, questa è la strada. Bisogna farla. Serve più Autorità. Meno libertà: di fare contro quella del prossimo. A Roma, naturalmente. Soprattutto.Ma pure a Palermo, per ciò che compete a chi oggi governa l’Isola. Per ciò che può. In nome del buono già fatto, hub vaccinali in testa: grande prova di eccellenza sanitaria. E di bene pubblico. Lo chiedono i siciliani che capiscono. I più. Anche per la vita e la salute dei “meno”. Siano sempre meno.
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