Il miracolo del vaccino. Senza, come sarebbe finita?
di Matilda De Vita | 25 Luglio 2021I libri di storia racconteranno di una terribile pandemia abbattutasi su tutto il mondo, racconteranno i passi da giganti della ricerca scientifica per creare l’antidoto come primo passo per intravedere la luce in fondo al tunnel; ogni Stato si è attivato per contenere morte e distruzione senza un manuale d’istruzioni, senza alcun corso di formazione e, per dirla tutta, con un piano pandemico non aggiornato. Una lotta impari che ha messo a dura prova l’uomo contro un nemico subdolo e invisibile, quasi come tanti Don Chisciotte contro i mulini al vento. Sarà tema di studio delle future generazioni: esattamente come abbiamo letto, con sollievo, il debellarsi, nel lontano passato, di malattie mortali o fortemente debilitanti grazie a scienziati che hanno speso la loro vita nella ricerca scientifica e ai loro vaccini.
Va di moda ripescare le vecchie foto di giovani a cui viene fatta, al servizio militare, la classica “puntura sul petto”: ecco sono la migliore immagine di quanto i sieri siano stati importanti nella lotta alle malattie più gravi.
Il siero anti-Covid 19, apparentemente creato in meno di un anno, in effetti è il risultato di vent’anni di studi su ceppi molto simili al Covid appartenenti alla famiglia dei Coronavirus. Pochi lo sanno. Ed è un miracolo del nostro tempo. Lo è anche una vaccinazione di massa dagli esiti iniziali non scontati, che ha superato, se pur con comprensibili difficoltà, il banco di prova; e con la nostra Regione che, in molte occasioni, ha fatto da apripista alle iniziative nazionali, puntando su hub diffusi e iniziative di massa, finanzi nei musei. Una campagna vaccinale che, ad un certo punto, si è arenata, dando fiato a quella minoranza di no vax, che gridano financo all’”invenzione” del virus; siamo all’acme del fenomeno: tanta gente non vuole ragionare, non si documenta, perde ogni barlume della realtà e dell’obiettività; altri, o gli stessi, attingono informazioni solo da pagine fake o da un pensiero unico antiscientifico: contraddetti, reagiscono in modo rabbioso e offensivo con chi è di opinione diversa.
Il pericoloso rallentamento della vaccinazione – ora il flusso è ripreso grazie alle ultime parole forti di Mario Draghi di – è stato così causato da comunicazioni contorte prodotte dai salotti televisivi, dal pasticcio Astrazeneca e da esponenti politici che, fiutando quattro voti in più – più falsi che veri – fanno campagna elettorale o vestono i panni dell’ignavia finta. Una concomitanza di motivazioni che ha frenato un percorso virtuoso, tanto da rendere necessaria l’introduzione del green pass, giudicato da alcuni lesivo per la libertà. Invece, è l’unico mezzo per restituire, non togliere, quella libertà negata nei momenti più bui della pandemia dai lockdown, per scongiurare ulteriori chiusure. Ascoltiamo poi ogni giorno il rosario di articoli della Costituzione – quasi sempre a sproposito- amplificato dalla grancassa del web per esaltare la libertà personale e di cura: secondo gli oppositori del vaccino, il “certificato verde” la pregiudica e prepara la dittatura. Negazionisti, complottisti di professione e no vax, o anche “aperturisti” ad ogni costo e semplici disinformati, attraverso il rifiuto del vaccino, finiscono così per negare loro la salute, bene primario di tutti. Certo, anche l’economia va protetta il più possibile: non si può morire di virus, non si deve neppure morire di fame. Ma sapere governare significa trovare le strade per conciliare esigenze diverse. Il vaccino oggi lo è. E non ha alternative. Domanda conclusiva: immaginate un mondo senza vaccino? Come sarebbe andata a finire?
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