Calascibetta (Parco Villa del Casale): “Occorre più personale, il nuovo normale turistico sarà differente. Pronti interventi importanti”
di Redazione | 12 Luglio 2021D. Architetto Liborio Calascibetta, direttore del Parco archeologico di Morgantina e della Villa Romana del Casale, dichiarata patrimonio dell’Umanità dall’Unesco e che include anche il Museo di Aidone che ospita la Dea di Morgantina. La struttura che lei dirige è una delle più importanti e più visitate del patrimonio culturale dell’Isola. È difficile guidare un Parco così importante che include più siti?
R. Il Parco Archeologico di Morgantina e della Villa Romana del Casale, istituito nel 2019, si rapporta ad un confine d’ambito di riferimento composto dai comuni di Enna, Piazza Armerina, Pietraperzia e Mazzarino che costituiscono i territori contenenti le aree del Parco, verso i quali si esercita l’azione di promozione e valorizzazione del Parco stesso, elemento di attrazione culturale.
Fanno parte del patrimonio del Parco: il Palazzo Trigona della Floresta di Piazza Armerina, la Villa Romana del Casale, l’area demaniale di Montagna di Marzo, in territorio di Piazza Armerina, l’area demaniale di Contrada Runzi in territorio del Comune di Pietraperzia, l’area demaniale di Contrada Sofiana in territorio del Comune di Mazzarino,l’ area demaniale di Contrada Cozzo Matrice in territorio del Comune di Enna, Museo Interdisciplinare di Enna, l’Area Archeologica di Morgantina in territorio di Aidone, Museo Archeologico di Aidone, l’area demaniale di c.da Badia in territorio del comune di Troina.
La vastità dei siti demaniali, l’importanza e la rilevanza culturale cozzano con le grandi difficoltà ad affrontare e risolvere i problemi gestionali.
La dotazione organica, è notevolmente insufficiente per l’espletamento di tutti i compiti istituzionali, sia amministrativi che tecnici: risulta in atto carente sia di dirigenti preposti alle unità operative che le diverse figure professionali fondamentali quali l’architetto paesaggista; e ancora di funzionari direttivi tecnici e amministrativi, istruttori tecnici, collaboratori ed operatori da utilizzare per la custodia dei monumenti e per il servizio di biglietteria.
D. Come sta andando il post-pandemia?
R. Il post pandemia: bella domanda.
Prima della pandemia i siti del Parco meta di visitatori (Villa Romana del Casale, Museo di Aidone e l’Area archeologica di Morgantina), volano del turismo Ennese, vantavano un trend di crescita continuo (circa il 10-15% delle presenze in più) e venivano visitate, per un 60%, da turisti stranieri appassionati della nostra arte e cultura , ovvero disposti a visitare il nostro patrimonio culturale, lasciando quindi ricchezza sui territori. Gli effetti della pandemia sono pesantissimi: le disposizioni governative hanno imposto una chiusura prolungata. Nei siti culturali di pertinenza del parco si è stimato, che fra marzo e maggio vi è stato un mancato afflusso di 120.000 visitatori, che ha comportato una perdita di 900 mila euro.
Questa rivoluzione impone ora un cambio di paradigma per la rigenerazione dei sistemi turistici. Verosimilmente il “new normal” che si andrà delineando in epoca post-pandemica sarà profondamente diverso da quello a cui eravamo abituati e i nuovi turisti non si comporteranno come facevano in passato.
Nonostante tutto, si intravede una luce in fondo al tunnel con l’andamento progressivo della vaccinazione in tutto il mondo e le ipotesi sempre più concrete di un “passaporto vaccinale” che fanno sperare in un ritorno ai viaggi già dalla seconda metà del 2021.
D. Perché i turisti italiani e stranieri dovrebbero visitare il Parco di cui lei è direttore? Nel dettaglio cosa offrite?
La Sicilia rappresenta un’isola ricca di storia, di arte e di cultura. È per questo motivo che turisti da tutto il mondo vi giungono per ammirarne le infinite bellezze. Tra queste non bisogna assolutamente sottovalutare il sito culturale della Villa Romana del Casale situata a Piazza Armerina. Si tratta sostanzialmente di una zona archeologica che dal 1997 fa parte del patrimonio mondiale dell’umanità secondo l’UNESCO. Ciò che più piace ai visitatori, senza dubbio, è l’immenso tappeto di mosaici pavimentali che fanno della Villa una gemma inestimabile nella storia dell’arte.
I magnifici mosaici pavimentali, in tutte le sale, sono di una ricchezza e di una varietà tale che non ci sono paragoni nel mondo.
Il museo archeologico di Aidone e l’area Archeologica di Morgantina, è altro polo culturale attrattore del parco, dove è custodita una ricca collezione di reperti rinvenuti proprio nell’area di Morgantina. trafugate durante gli scavi e solo in seguito recuperate e restituite. Tra queste opere citiamo la Dea di Morgantina, una statua alta più di 2 metri, opera di un allievo di Fidia, finita in un museo di Malibù e riportata a casa nel 2011; gli acroliti arcaici delle dee Demetra e Kore (teste, mani e piedi di due statue risalenti al VI sec. a.C, dal corpo probabilmente in legno) al tempo acquistati al mercato nero da Maurice Tempelsman, il «re dei diamanti»; una raffinata collezione di 16 argenti dorati restituiti dal Metropolitan di New York; la Testa di Ade, anche questa restituita dal Getty Museum di Malibù.
Questo museo si può considerare il museo dei nostoi, dei ritorni e della legalità e, in questo contesto, la testa di Ade rappresenta un simbolo della lotta contro la criminalità e il saccheggio del nostro patrimonio culturale .
Il Nuovo Museo della Città e del territorio di Piazza Armerina sito nel prestigioso Palazza Trigona è la nuova offerta culturale del Parco.
L’allestimento del Museo presso Palazzo Trigona della Floresta avrà una forte connotazione didattica multimediale e interattiva, capace di coinvolgere il visitatore.
Avrà particolare attenzione per i bambini e i giovani, ma essere gradevole anche agli adulti, ai meno informati, ma anche ai più dotti. L’esposizione tradizionale (reperti archeologici, opere d’arte, testimonianze della vita materiale) è funzionale al racconto che si sviluppa a partire da ricostruzioni plastiche o virtuali.
D. Quali sono i vostri progetti a breve e medio termine?
R. Sono veramente tante e sarebbe noioso enumerarle tutte. A titolo esemplificativo Ricordo l’inaugurazione a Piazza Armerina, da parte del Presidente Musumeci, prossimamente, del Museo di Palazzo Trigona, quale nuovo polo culturale, espressione della territorialità del Parco. Un passo molto importante che amplia in quantità e qualità la nostra offerta culturale e artistica. Di grande significato è anche la rifunzionalizzazione del Museo di Aidone (servizi di accoglienza, bookshop, laboratori didattici, impianti tecnologici) per un importo di 2 milioni e 500 mila euro per cui sono state avviate le procedure di gara per l’affidamento della progettazione esecutiva. E così la strada di collegamento fra il parcheggio e il nuovo ingresso del complesso archeologico per la valorizzazione e fruizione degli ambienti esterni della Villa del Casale per 840 mila euro e il restauro delle Case Vinci e il progetto di due nuovi ingressi all’area archeologica di Morgantina (850 mila euro). Per finire, vanno citate intese e convenzioni con Università quali quelle di Enna, Bologna, Trento e Pontificio Istituto Orientale: il Parco non fa solo valorizzazione e accoglienza ma anche ricerca e questo è un dato che per noi è motivo di grande orgoglio.
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