Bongiorno (Sicindustria): “Per il PNRR fare presto, siamo pronti a dare il nostro contributo al governo della Regione”
di Redazione | 18 Giugno 2021D. Presidente Gregory Bongiorno, da poche settimane lei è alla guida di Sicindustria: quale contributo può dare la sua organizzazione all’attuazione del PNRR nell’Isola?
R. La nostra organizzazione ha predisposto già un documento che abbiamo consegnato al Governo regionale per l’attuazione del PNRR. In questo documento è contenuta la nostra idea di sviluppo, che non può non partire dalle infrastrutture strategiche. In Sicilia tutto è più caro proprio a causa del costo dei trasporti che, la beffa nel danno, proprio la pandemia ha fatto ulteriormente lievitare. Addirittura, in alcuni casi, raddoppiare (vedi il costo per il trasporto marittimo dei container).
Le produzioni dei settori trainanti dell’Isola (agroalimentare, enologico, lapideo, minerario, ecc.) sopravvivono grazie all’export ma, per poter continuare a competere, è necessario recuperare quel gap che oggi è dato proprio dai maggiori costi che le nostre imprese sono costrette a sopportare e che si aggiungono a quelli determinati da un sistema burocratico lento, farraginoso e gravoso.
Come sapete, il PNRR si basa su tre pilastri strategici: digitalizzazione e innovazione; transizione ecologica e inclusione sociale e si articola in 6 missioni: digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura; rivoluzione verde e transizione ecologica; infrastrutture per una mobilità sostenibile; istruzione e ricerca; inclusione e coesione; salute e 16 componenti.
Se non vogliamo polverizzarne gli effetti occorre individuare i pilastri su cui puntare e le missioni da privilegiare. Sicindustria, in tal senso, darà il proprio contributo.
D. Avete avviato un’interlocuzione col governo regionale?
R. Abbiamo avviato già da tempo un’interlocuzione costruttiva con il governo regionale. Ciò che continuiamo a sottolineare al presidente Musumeci e a tutta la giunta è la necessità di far presto. Oggi abbiamo le risorse per la svolta. Non possiamo rischiare di perderle a causa della lentezza delle procedure o in conseguenza della mala burocrazia che, purtroppo, abbiamo già avuto modo di testare e che stiamo combattendo, coinvolgendo gli assessorati competenti. Vigileremo affinché si vada avanti speditamente, sempre nel rispetto delle norme e delle regole.
Se così non sarà, il rischio è il commissariamento e a noi questa soluzione non piace perché sarebbe una sconfitta, sia per la politica sia per le istituzioni. Oggi abbiamo la possibilità di guidare quello che potrebbe essere l’ultimo treno per questa e per la prossima generazione. Abbiamo un’enorme responsabilità e non ci sottrarremo.
D. Ci può dire tre cose su contenuti e metodi che vorreste dalla Regione?
R. Sul fronte dei contenuti sicuramente la riforma dell’Irsap; quella del sistema dei rifiuti e una seria riforma della macchina amministrativa, puntando su un taglio radicale della burocrazia e, al tempo stesso, garantendo trasparenza della pubblica amministrazione. Per quanto riguarda i metodi, chiediamo la digitalizzazione delle procedure; l’abolizione del metodo del click day per l’assegnazione delle risorse pubbliche; e la responsabilizzazione dei dirigenti nel caso di mancato rispetto dei tempi di risposta previsti per legge. A tal proposito sarebbe utile istituire un organismo di controllo indipendente che possa valutare, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo, il raggiungimento degli obiettivi da parte del personale dipendente a tutti i livelli, introducendo anche un parametro di soddisfazione dell’utenza.
D. Nella sua squadra ci sono personalità nuove ma anche alcune presenze di continuità: ce la farà a garantire il rinnovamento?
R. Il rinnovamento può conciliarsi perfettamente con la memoria storica, indispensabile per proseguire laddove si è fatto bene e non rifare errori già commessi. Confindustria è un’organizzazione prestigiosa, un’organizzazione di “visione” per imprenditori visionari. Io sono cresciuto in questa organizzazione sia dal punto di vista umano che imprenditoriale e ho cercato, nelle mie scelte, di avere accanto dei colleghi che avessero questa mia stessa considerazione, questa mia stessa visione. Per quanto riguarda il rinnovamento, Sicindustria è un’associazione che dovrà affermare la propria identità nella rappresentanza di 7 province che, unite, le danno il peso di una delle associazioni più grandi del Mezzogiorno. La mia idea di rinnovamento è quella di partire dai numeri. Quantificheremo le conseguenze provocate alle nostre imprese dalla pandemia, studieremo quali strumenti saranno più utili per accelerare la ripresa, verificheremo quali risorse saranno disponibili e proporremo agli organi governativi e alla politica di programmare la spesa in funzione dei bisogni delle imprese. Invertiremo l’ordine dei fattori: non aspetteremo la pubblicazione di un bando per scegliere quale investimento effettuare, ma chiederemo di destinare le risorse per finanziare investimenti produttivi.
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