Razza ritorni, la Ragione non può avere torto
di Lidia Anastasi | 17 Maggio 2021Unicuique suum. In una pandemia questa regola vale il doppio e più. Ciascuno deve stare al suo posto. Il ministro della Salute, in un cambio di governo, com’è stato. E l’assessore che guida la sanità di una grande Regione, come purtroppo non è stato: colpa dei noti fatti giudiziari – oggi molto ridimensionati – e delle conseguenti speculazioni mediatico-politiche. Le dimissioni di Ruggero Razza, sono state un atto unanimemente apprezzato, ma è una ferita non suturabile per le nostre istituzioni, per la Politica: gravissimo precedente, in uno stato d’eccezione senza precedenti. Di chi sia e quanto grande la responsabilità di questo nichilistico modo di fare, secondo il quale in una epidemia storica, tragica, con migliaia di morti e di famiglie colpite dal dolore e dalla malattia, la Sicilia viene decapitata della sua massima autorità sanitaria, è pagina tutta da scrivere. La scriverà la storia politica. Tra qualche tempo. Mentre la giustizia fa il suo corso – è giusto lo faccia, con le sue procedure, con i suoi tempi – il rispetto delle istituzioni, dello Stato di diritto, della democrazia, o se più vi piace, della Ragion politica come bene comune, richiedono il rientro di Razza al suo posto. Di un assessore che aveva fatto bene, con risultati significativi in tre anni di governo della salute pubblica e in una crisi drammatica. E che deve continuare a farlo. Nell’interesse di tutti. Non è una opinione, è il senso comune diffuso. La Ragione non può avere torto.
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